Incantevole Puglia: La costa Ripagnola un gioiello da tutelare

Incantevole Puglia: La costa Ripagnola un gioiello da tutelare | Il Ritorno di Taras

Fonte immagine: travel.fanpage.it

Gli Ambientalisti e La Costa Ripagnola

La difesa dell’ambiente non pare abbia avuto coraggiose  testimonianze di politici  che alla desertificazione e alla cementificazione di incantevoli  paesaggi  rurali nella nostra calda  Puglia abbiano scelto la lotta per  tutelare  quella parte di costa Adriatica  che  il tempo ha lasciato  intatta  in eredità agli abitanti  di quei paesi ubicati proprio lungo quella fascia costiera oggi oggetto di contestazione da parte di appassionati ambientalisti che vorrebbero sottrarla  alle aggressioni di una edilizia turistica abusiva.  Quest’ultima infatti rischierebbe di distruggere irreparabilmente quel patrimonio che dal punto di vista storico, antropologico e ambientale è ancora una ricchezza inestimabile per lo spirito dell’uomo oltre che della nostra “Madre Terra”.  Parliamo della costa Ripagnola che da Polignano passando per Mola arriva fino alla città di Bari.

La Natura per l’ evoluzione spirituale dell’Uomo

“Non si vive di solo pane”, diceva il Maestro Gesù in una sua parabola come a ricordare che per umanizzarsi l’uomo ha bisogno di trascendere la materia, di andare oltre ciò che è visibile e quando si va oltre il visibile,  una forza inesprimibile ha il potere di condurci in mondi niente affatto lontani perché un filo d’erba, un rudere, un’antica grotta o una vecchia costruzione rurale diventa una emozione  insostituibile che sostiene il nostro volo per abbracciare idealmente tutto quel vasto patrimonio che i nostri sensi percepiscono come la vera essenza della vita.

Fonte immagine: PolignanOnline

È così, anche quel mare che lambisce tutta la costa Ripagnola,  che nelle lunghe giornate estive brilla insieme al sole trasformando quel brillio in tanti  piccoli  diamanti luminosi, è una impagabile sensazione che ci avvicina ad una natura nella quale un Dio creatore eterno si nasconde alla vista; ma egli è là e ci racconta la sua storia; una storia triste perché i politici, dimentichi di essere parte di questa  inestimabile eredità, troppo spesso, hanno stuprato una natura  vergine affogandola con il cemento e con il tufo per la  comoda fruizione  di pochi.

La Natura un Organismo Vivente

È pur vero che l’acquisizione di una vera coscienza ambientalistica è stata una conquista generatasi dalla consapevolezza che la natura e tutto ciò che esiste in questo nostro Universo fisico è vivo.  Una verità consolidatasi con le teorie della nuova fisica che vede la realtà come una co-creazione del pensiero umano, cioè a dire che l’uomo stesso è il partecipatore della realtà; (Wheeler) concezione questa diffusa dalla “Nuova Era” (New Age), per cui anche la Natura merita rispetto, sacralità, e devozione al pari di ogni altro essere vivente.

Dunque, se negli anni del boom economico,(anni 60-90) le leggi  venivano talvolta  aggirate per soddisfare gli interessi di imprese e di privati e le coste  invase da costruzioni turistiche individuali che nascondevano e nascondono ancora  l’incanto di una visione un po’ selvaggia ma classicamente bucolica,  oggi  gli ambientalisti di Bari e di tutta la Puglia, hanno deciso di essere parte attiva nella salvaguardia della Costa Ripagnola  che, se modificata, perderebbe quella magica contemplazione a cui il fruitore di tanta bellezza si sentirebbe indotto.

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Questo  recente evento dimostra con quanta determinazione l’associazione di tutela ambientale “Pastori della Costa”, abbiano voluto riprendere il tema già ampiamente discusso nel novembre 2019 in cui si riproponeva  la legge regionale del 1997 sulle aree protette  in ovvia opposizione al progetto turistico della società SIREM, la cui  eventuale realizzazione, in quella parte di costa Ripagnola a nord di Polignano a mare potrebbe modificare irrimediabilmente  un  area paesaggistica  giunta ai nativi di Polignano ancora intatta dopo secoli di solitarie fatiche umane  di cui i pastori attuali e loro greggi ne sono  legittimi eredi.

L’ Eco Resort e la marcia lungo la Costa Ripagnola

La questione del progetto turistico ‘ Eco resort’, con il suo travagliato iter a cui è stato sottoposto dopo il sequestro da parte della Procura che proprio richiamata dal clamore delle proteste degli ambientalisti aveva deciso di aprire un fascicolo a carico di ignoti per un sospetto abuso di ufficio e lottizzazione abusiva, quest’anno troverà forse la agognata conclusione. Tuttavia, fino a che la vicenda non si concluderà e la Costa Ripagnola non verrà dichiarata con una delibera zona protetta  i gruppi ambientalisti con a capo Donato Cippone, instancabile attivista, da anni impegnato in campagne ambientaliste come quella relativa al 5G che con l’inquinamento elettromagnetico esponenzialmente elevato produce  insorgenze tumorali, https://www.pugliareporter.com/2019/10/10/cittadini-pugliesi-non-si-arrendono-aiutateci-a-bloccare-il-5g-non-siamo-cavie-video/ , organizzeranno una importante manifestazione che avrà luogo  giorno 29 feb. 2020 alle ore 10  a Costa  Ripagnola (complanare lato mare Cozze/san Giovanni )  con raduno a cala Fetente “ per sollecitare l’approvazione definitiva  del parco regionale  costiero , così come stabilito  dalla ‘ Conferenza di Servizi’ ed  entro il termine di questa Legislatura.

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Infatti, nonostante il 25 febbraio 2020 la Giunta regionale abbia approvato l’Istituzione del Parco Ripagnola, alta rimane la guardia perché l’iter verso l’approvazione definitiva del Parco si concluda positivamente. Pertanto per il raggiungimento di questo scopo i partecipanti creeranno una sorta di catena umana che marcerà per tre km sventolando dei manifesti di stoffa bianca con iscrizioni di supporto alla soluzione finale del Parco. Quel parco dove i cittadini potranno trovare un’oasi di quiete come erano soliti viverla i pastori di un tempo il cui suono era il belare delle pecore al pascolo e lo sciabordare delle onde sugli scogli. Un percorso nel passato e nel presente dove il tempo, il rumorio del mare, la fauna e la flora locale e l’uomo stesso diventano un unicum che rappresenta quel “Bene Comune” da salvaguardare, da amare e da vivere responsabilmente insieme ai Pastori della Costa.

Fonte immagine: bari.repubblica.it

Elena Quidello